La storia

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Storia del Fonografo

Il primo fonografo inventato come tale, fu ideato da Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857. Questo strumento era in grado solo di trascrivere graficamente le onde sonore, ma non c'era in grado di riprodurre il suono da lui registrato. Questo apparecchio era formato da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro.

Nel 1887 Charles Cross realizzò un modellino chiamato "paleofono" che espose all'Accademia delle scienze, ed anni dopo Edison appunto realizzo il primo fonogramma (o fonografo), il quale venne presentato all' Esposizione universale del 1889. I suoi primi fonografi usavano come supporto di registrazione un cilindro e sfruttavano un movimento verticale dello stilo. La pressione sonora era tradotta in profondità di incisione del solco.

Nel 1898 il danese Pulsen, ideò il "telegrafono", che esiste tutt'oggi.

Nel 1897 lo studioso Emile Berliner inventa il grammofono, con questo apparecchio pensava che utilizzando un disco con movimento orrizzontale anzichè il rullo come quello usato da Edison, si poteva ottenere diversi vantaggi come una più costante velocità, la possibilità di fare più copie e che occupasse meno spazio. Nel 1895 furono introdotti i dischi da 17,5cm e nel 1901 quelli da 25 cm.

Agli inizi del 900 le industrie iniziarono a produrre mobili che contenessero il meccanismo perpetuo, che con l'aiuto di manovelle manuali, permetteva di far girare in modo costante il disco.I primi modelli che hanno portato nelle case le più grandi opere della prima metà del '900 furono: il modello a cassetta (tipo portatile); a "tromba" e il mobile grammofono. Passati 15 anni, in seguito a miglioramente tecnici, si cominciò a registrare su dei dischi (diversamente a come succedeva prima); La prima incisione a 78 giri fu una "Carmen" di Bizet ed un "Concerto per due violini" di Bach, nel 1910, a cui seguì una registrazione integrale della "Quinta Sinfonia" di Beethoven nel 1913. Nel 1918 visto l'utilità del disco, il quale ha subito diversi cambiamenti nell' arco degli anni, inizia a svilupparsi il giradichi elettrico, e solo dopo due anni entra in commercio il primo disco flessibile in carbonio.

Dopo circa venticinque anni il disco in carbonio viene sostituito dal disco in vinile, in versione 78/33/48 giri, fu il supporto più diffuso per la riproduzione del suono e in particolare della musica. Il metodo della riproduzione utilizzato, ha riscosso un enorme successo: "solco" e "puntina" sono rimasti i componenti fondamentali fin nell'era dell'hi-fi e solo con l'avvento e la diffusione del compact-disc hanno perso il loro predominio.
Questo oggetto, apparentemente liscio e regolare, viene inciso in cerchi concentrici dalle pareti tortuose (le quali rappresentano l'altezza e la frequenza dei suoni); quando la puntina, poggiata sul disco in movimento, urta le asperità dei solchi non fa altro che trasmettere differenti vibrazioni alla testina che a sua volta le trasforma in tensioni elettriche e, quest'ultime, raccolte dall'amplificatore tornavano ad essere suoni. Inoltre con questo avvento, nel mercato americano, compaiono i primi Juke-box, che non furono altro che grande scatole musicali le quali venivano messe in luoghi pubblicio negli stabilimenti balneari, consentendo di ascoltare brani musicali, solo per pochi centesimi. Il primo "fonografo a moneta" naque alla AMI nel 1927, anche se non ebbe moltissima notorietà, visto che giunse sul mercato l'agguerrita concorrenza della Wurlitzer, Seeburg, e Rock-Ola. I modelli più di moda che hanno fatto più successo vanno infatti dal coloratissimo e innovativo 1015 Wurlitzer (1946) e al Victory (1943-45), al mitico Seeburg M100C(1952), il Juke-box di Fonzie e allo psicadelico Sunstar degli anni '70.